Polo Scientifico
Polo Scientifico e territorio
Chiunque lavori o studi in questo spazio lo sa: senza un mezzo proprio di fatto è sostanzialmente impossibile muoversi.
Gli autobus sono troppo pochi e non coprono neanche tutte le zone (citiamo come esempio la stazione ferroviaria di Zambra): nei festivi poi non c’è proprio servizio.
Anche i collegamenti con il resto del Comune sono scarsi: il risultato è che a piedi ci si addentra per zone incolte o strade ad alta percorrenza. Recentemente è spuntato per fortuna un semaforo, ma il percorso per il Polo è pure poco segnalato.
Nei mesi di maggiore affluenza (invernali e autunnali) ci si sposta al buio, con tratti di asfalto dissestato.
La ciclabile presente copre l’area del centro commerciale (Centro Sesto) e quella dove c’è la struttura di Poste Italiane, mentre finisce nel vuoto all’altezza dell’ex canile.
Il Comune dovrebbe confrontarsi attivamente con le realtà sindacali e studentesche per capire l’urgenza di vedere all’interno del complesso del Polo Scientifico servizi adeguati: tolto ciò che si riesce a trovare al bar privato e alla mensa ARDSU, molte volte il Centro Sesto diventa l’unico spazio a cui rivolgersi. Questo problema si aggrava per chi vive nella Casa dello Studente, a cui – come detto – non è dato neanche la possibilità di salire su un autobus.
L’assenza di relazione tra il Polo e il resto del territorio è testimoniata in un altro senso nei fine settimana, quando l’area diventa un parcheggio per poi andare nelle aree verdi circostanti, senza che ci sia alcuna relazione con l’oasi WWF, il maneggio e il mercato contadino. Talmente “terra di nessuno” diventa la zona che può diventare uno spazio di allenamento per il ciclismo, o ospitare le prove di guida per chi sta prendendo la patente.
La partecipazione di chi vive questi spazi di istruzione e formazione, rafforzando la resistenza dal basso a ogni ipotesi di grande opera inutile e devastante per l’ambiente, è più importante di qualsiasi delibera possa prendere il Comune: favorire i percorsi dei movimenti, dei collettivi e dei comitati deve essere la priorità, costruendo scambi tra i diversi ambiti di vita e di lavoro (la cittadinanza, la popolazione studentesca, chi lavora facendo docenza o ricerca, il personale tecnico-amministrativo).
Le proposte
Pensare a un calendario di attività estive e nei festivi all’interno degli spazi del Polo Scientifico, rafforzando (e prevedendo) il collegamento del trasporto pubblico.
Promuovere iniziative di divulgazione scientifica e didattiche rivolte alla cittadinanza, in altre parti del Comune, per mettere in dialogo gli spazi universitari con gli spazi cittadini, estendendo l’iniziativa agli altri territori della piana.
Ottenere tempi certi per la realizzazione di un reale collegamento ciclabile con Firenze e Prato, evitando di suggerire che è più facile spostarsi in aereo che pedalando.
Evitare di pensare il trasporto pubblico come necessario solo alla popolazione studentesca, una logica che crea situazioni di isolamento e impedisce politiche di integrazione delle attività sul territorio.
Aprire un ambito di confronto costante e continuo con realtà studentesche e organizzazioni sindacali, per rendere il Polo Scientifico parte della vita pubblica ed istituzionale del Comune, attraverso la partecipazione e non solo nel dialogo formale con l’Ateneo.